All’equinozio di primavera il ciclo annuale riporta la ruota in un punto di equanimità e noi ci troviamo in uno di quei rari momenti di armonico equilibrio dove la notte e il giorno sono uguali. Questo è un momento per celebrare l’alba, onore il sorgere del Sole e sentirci in comunione con le energie dell’Est, volgendo lo sguardo verso la rinascita collettiva.
La parola equinozio viene dal latino aequĭnoctĭum, cioè «notte uguale (per durata) al dì») e segna il momento in cui il Sole si trova all’esatta intersezione tra l’equatore celeste e l’eclittica. E’ uno dei quattro momenti principali di transizione nel ciclo annuale, in cui il Sole, nel suo viaggio verso Nord lungo l’eclittica, rimanendo nel cielo un po più a lungo ogni notte, genera uno stato di magico equilibrio tra notte e giorno.
La Natura si colora di verde tenero, le nevi invernali si sciolgono, lasciando la terra morbida e umida. I rami degli alberi a lungo spogli, si ricoprono di gemme e i primi fiori iniziano a sbocciare preannunciando l’esplosione primaverile di colori e profumi.
E’ il tempo della semina ad alcune latitudine e dei germogli. E’ l’alba del ciclo annuale. Il manto erboso si rinvigorisce e le api riprendono la loro operosità. La vita si rinnova. Anche noi. La Dea fanciulla si risveglia dal lungo sonno di sogni invernale e la vita ricomincia a fiorire in superficie. Il mondo si risveglia, portando l’energia di ciò che è sul punto di diventare. Il potenziale è visibile ovunque.
L’equinozio era il momento della ri-nascita e nei miti stagionali antichi, era il momento in cui si celebrava l’unione tra il principio maschile e femminile. L’equilibrio tra la polarità maschile e femminile, la cui unione genera la vita.
La rinascita è il momento in cui le acque lasciano spazio al fuoco, la terra nutre i germogli che salgono verso l’aria. Lo yin, la ricettività, l’ascolto hanno cullato per mesi la nuova essenza che è pronta ad usare la forza yang per manifestarsi e crescere. La promessa di una nuova vita è mantenuta e la Natura ci insegna che nel ciclo vitale c’è sempre un momento per ricominciare, lasciare ciò che conosciamo e incamminarci verso il nuovo, seguendo l’impulso della forza vitale che si manifesta. A questa forza della Natura non possiamo opporci, possiamo solo accordarci a lei.
La Natura ci insegna che la nuova vita emerge dall’oscurità che l’ha portata in grembo e che ha nutrito i semi e le radici, così come in ognuno di noi c’è una parte rinnovata che emerge ciclicamente dalle profondità interiori che vanno onorate come radici della nostra vita.
Interiore ed esteriore si incontrano, dentro e fuori, fine e principio, morte e rinascita. Sono questi i simboli archetipici che si risvegliano in noi in questo momento di passaggio, onoriamoli consapevolmente.
Astrologicamente la conclusione della ruota zodiacale è simboleggiata dai Pesci, le acque archetipiche del grembo collettivo, e l’inizio dall’Ariete, l’energia della nascita che illumina. La ruota zodiacale qui simboleggia il passaggio dall’inconscio alla coscienza iniziale che nasce, la morte e la rinascita
Il segno dei Pesci alla fine dello zodiaco, rappresenta il luogo dove l’anima vive nelle acque dello stato onirico, è a casa nelle profondità più oscure della coscienza e del mondo interiore, incarna la consapevolezza spirituale. Simbolicamente i due Pesci del glifo nuotano in direzioni opposte, richiamando il movimento ciclico di yin e yang: l’equilibrio di luce e oscurità, di energie ricettive e attive.
Nella mitologia i due pesci del glifo rappresentano Afrodite ed Eros. Nel mito la dea dell’amore e suo figlio si trasformarono in pesci e si gettarono in mare per evitare l’attacco del serpente Tifone. E’ interessante che in questa fase dell’anno i Pesci si incontrino con l’Ariete, dominato dal pianeta Marte che nel mito è il padre di Eros, a confermare che l’unione di queste energie genera il piacere, l’amore e l’energia vitale.
La ruota zodiacale archetipica inizia all’Equinozio di primavera che corrisponde al primo grado dell’Ariete, l’inizio del moto della ruota celeste. La rinascita è incarnata dalle energie dell’Ariete che rappresenta archetipicamente l’inizio del viaggio dell’anima al risveglio, l’alba della consapevolezza, l’energia innocente ed impetuosa del principio. Il nuovo inizio. E’ la luce che supera l’oscurità e il ciclo della vita ricomincia, il fuoco vitale che esplode.
Quando la luce inizia a superare l’oscurità, ci rivitalizziamo, usciamo e agiamo, trasformando i pensieri, sogni e progetti cullati nel nostro grembo, in realtà.
Sei pronta alla rinascita?
Amore e Vita
Laura
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