C’era una volta una bambina che si chiamava Capelli Selvaggi. Da fuori sembrava una bambina strana, un po’ solitaria, forse timida. Girava sempre con la sua amica Paurosa e anche da grande non sembrava tanto diversa, forse un po’ meno solitaria, forse meno strana, almeno finché un giorno non scappò dal suo castello a dorso di un cavallo rubato, che lungo la strada si imbizzarrì e la disarcionò. Capelli Selvaggi e Paurosa, che stavano sempre insieme, si presero talmente tanto uno spavento, da fuggire per un po’ da questo mondo o almeno ci provarono. Si trovarono in un mondo magico di quelli con i fati turchini che ti aiutano, si perché erano uomini; di quelli con animali parlanti, soprattutto una cornacchia che non se la finiva mai di parlare; di quelli con spiriti luminosi che sembrano fate e cuori con le ali; di quelli con dottoresse magiche che curano l’anima e vecchiette sagge da cui imparare; di quelli in cui vai indietro nel tempo ma sei sempre qui; di quelli in cui gli stregoni ti regalano doni preziosi e in cui la Luna e le Stelle illuminano sempre la tua strada.
“Ecco, ma un mondo così non esiste!” Si diceva Capelli Selvaggi. Anzi se lo era detto tutta la vita, anzi a dire la verità aveva iniziato a crederci da quando Paurosa aveva iniziato a dirglielo tutti i giorni: “la Magia non esiste, il mondo è solo quello che vedi con gli occhi, non puoi farci nulla ….bla bla bla…solo la testa ha ragione”. Si, in effetti così la vita perde un po’ di senso, ma noi in fondo siamo qui per sopravvivere non per trovare un senso nelle nostre vite. “Nasconditi! Stai al sicuro! Non farti vedere!” Le diceva sempre Paurosa. Ma lei Capelli Selvaggi quel giorno si era talmente stancata che aveva deciso di fuggire dal castello. Ecco. Non se l’aspettava di incontrare il mondo che aveva sempre sognato proprio battendo proprio la testa. Mai e poi mai. Ma ora era lì.
I suoi occhi si riempivano di stupore e meraviglia, il suo cuore si apriva. Poteva vedere senza guardare, con le sue orecchie ascoltare la voce del cuore e nel grembo potevano nascere creature speciali. In questo mondo tutto era possibile e lei con il tempo e la curiosità, si perché era tanto curiosa, aveva iniziato a crederci e capire che questo non era un altro mondo, bensì sempre lo stesso. Erano solo necessarie fiducia e apertura per vederlo e coraggio poi per continuare a viverlo. “Ora si, forse era colpa della botta in testa, lo ammetto, oppure forse no. Sta di fatto che oggi, qui, tutti i giorni, si può vivere in un giardino magico, ascoltare le Stelle o il Sangue del ventre parlare con voce saggia, stringere le mani di anime sorelle e portare luce e amore.”
Capelli Selvaggi ora poteva dire a Paurosa che non c’era più bisogno di nascondersi, era arrivato il momento di uscire alla luce. Però, erano compagne inseparabili e anche se Paurosa era una noiosa fifona, alla fine le voleva bene. Così Capelli Selvaggi l’abbracciò e la portò a danzare con le Fate.
Amore e Vita
Laura
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