Nel mio percorso di ricerca e crescita, nel tentativo di mettere insieme e comprendere le sincronicità e i sintomi che erano nella mia vita, mi sono resa conto che la mia esistenza era letteralmente inondata da segni. Osservavo le molliche di pane lungo il sentiero e sembravano indicarmi letteralmente come fare a “manifestare” la mia vita.
All’inizio non era chiaro quale vita desiderassi, sentivo solo una spinta confusa e che credevo sconclusionata, insieme alla necessità di capire cosa fare. La mia mente logica bloccava spesso il processo, facendomi sentire confusa. Era chiaro che la “ricezione” delle “chiamate entranti” non era funzionante e spesso queste cadevano nel silenzio, nel vuoto, lasciandomi inquieta e disorientata. Avevo dimenticato come ascoltare e anche quando percepivo qualcosa chiaramente, avevo paura di seguirlo. Preferivo dimenticare la chiamata anziché seguirla.
Oggi che ho accolto pienamente la chiamata, posso dire che il viaggio è stato lungo e a tratti pericoloso, sopratutto perché ero senza guida e senza consapevolezza della strada da fare. Forse ci avrei messo meno tempo? O forse mi stavo solo preparando? Non saprei, ma quello che so è che adesso posso accompagnare chi lo desidera lungo quella strada e da questo intento nasce questo PerCorso.
Ma a cosa veniamo chiamati?
Nella nostra cosmologia occidentale, la prima chiamata arrivò attraverso la voce di Dio che diceva “… e luce sia” ….e luce fù. Le parole divennero carne. Ogni chiamata quindi è a dare forma, a materializzare noi stessi o qualche parte di noi.
Ma chi o cosa ci chiama?
Possiamo chiamarlo Dio, il Destino, L’Anima, un’Intelligenza Superiore, l’Inconscio, la Forza del completamento, La Mente Creatrice, il Centro o semplicemente la Vita che desidera perpetuarsi. Non so esattamente cosa sia, quello che so è che la Vita è un continuo “rivelarsi” ed “essere indirizzati”. Non possiamo vedere la forza che ci guida ma possiamo vederne gli effetti, se solo guardiamo e ascoltiamo con attenzione.
Possiamo vivere la vita come una serie di eventi che ci accadono o come un processo di rivelazione di noi stessi e in quest’ultimo caso la chiamata è una parte essenziale. Non è unica e immutabile, nè è un monologo. E’ un dialogo a cui aprirsi e che si instaura tra chi chiama e chi risponde. Ascoltare attiva un processo di riconnessione, di ri-membrare parti di noi separate, unire, seguire la propria vocazione, ovunque questa si esprima (nel lavoro, nella relazione, nello stile di vita o al servizio).
Ma come facciamo a sapere se stiamo seguendo la nostra vera chiamata? Come possiamo affinare i nostri sensi per escludere le distrazioni della vita quotidiana e ascoltare le “chiamate” che ci stanno arrivando?
Ci sono molti tipi di chiamate e le riceviamo da una grande varietà di canali. Una chiamata può essere quella di fare qualcosa di pratico nella vita (cambiare lavoro, tornare a scuola, avere un figlio…) o essere qualcosa (più creativo, meno giudicante, più amorevole…). Ci sono poi le chiamate spirituali, quelle dell’Anima che desidera vivere più libera e autenticamente, in una connessione più ampia con le forze della vita.
Ma come riconosco la chiamata? Cosa devo fare per ascoltarla? Come distinguiamo la vera chiamata dal “canto delle sirene”? Come gestiamo la nostra resistenza ad una chiamata? Cosa succede quando diciamo di sì? Cosa succede quando diciamo di no?
Queste sono alcune delle domande fondamentali che sorgono quando iniziamo a tendere l’orecchio e che esploreremo insieme in questo percorso.
Onorando il mistero della chiamata dell’Anima, percorreremo insieme un viaggio per scoprire la tua chiamata oggi, ascoltarla, attraversare i passaggi stretti e rispondere!
Iniziamo il 22 settembre
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