Il rituale è simbolo in azione, è metafora della vita. E’ un atto di ordine interiore, è guida, orientamento, contenimento. E’ esperienza trasformativa, è uscita dalla sfera personale individuale per entrare contatto con le parti numinose di Sè, è unione con altri, collegamento tra passato e presente, è ricostruzione di senso e sacralità nella vita.
La parola rituale o rito indica ogni atto o complesso di atti che deve essere eseguito secondo norme rigorosamente codificate e viene da dal lat. rītu(m), della stessa radice del gr. arithmós ‘numero’ e del sanscr. rtám ‘ordine’ [1]. Nonostante la definizione ci faccia pensare a qualcosa di codificato e quindi controllabile, quando pensiamo alla parola rituale, non possiamo non pensare a qualcosa di magico ed esoterico, che incute inevitabilmente timore se non addirittura paura, oppure ci fa venire in mente il rito religioso o i riti di passaggio svolti dalle popolazioni primitive e non. La realtà è che noi uomini e donne moderni, abbiamo perso la nostra connessione con il rituale e con essa il suo profondo significato.
I rituali oggi, anche quelli più comunemente accettati (come battesimo, matrimonio o funerale), sono spesso svuotati del loro significato più profondo, del coinvolgimento personale e vissuti per la maggior parte delle volte come atti puramente formali. L’essere umano ha bisogno di rituali e i riti sopravvivono ancora oggi, solo che non c’è più la consapevolezza che lo siano, come il compleanno o la partita di calcio della domenica o l’aperitivo serale o il cambio di stagione nello stesso periodo dell’anno……. non evochiamo più le parti del Se superiore che ci aiutano a migliorare, ad aumentare il nostro senso di consapevolezza e benessere, ritualizziamo per bisogno di rassicurazione e non siamo più presenti ed immersi in quello che sta succedendo, non cogliamo i frutti preziosi del momento che viviamo, dell’impatto che ha nelle nostre vite, del passaggio.
Credo che sia importantissimo oggi recuperare il coinvolgimento personale, creando Cerimonie, cioè rituali che siano più vicini alle nuove esigenze della Coscienza e che permettano all’uomo moderno di rinnovare la sua relazione con i simboli e gli archetipi, sperimentando quelle forze che lui poco conosce e che ricaccia nell’inconscio a danno personale e collettivo. Recuperare per esempio il coinvolgimento nei rituali di passaggio, ci aiuta a superare la soglia liminale tra chi eravamo e chi siamo diventati con consapevolezza e maggiore benessere. I riti marcano infatti momenti importanti della vita di ognuno di noi, conferiscono nuova importanza e significato a momenti in cui accogliamo il nuovo o lasciamo andare, momenti di cambiamento e trasformazione, momenti di dolore o di gioia, ricontestualizzandoli in una dimensione nuova che gli restituisca significato e sacralità. Passare dalla ritualità inconscia a quella della Cerimonia consapevole, ci fa guadagnare in benessere, integrità ed interezza.
Smarriti nel nostro vuoto interiore, nel minor contatto con noi stessi e con le nostre parti creative e trans-personali, abbiamo smarrito anche la consapevolezza che il rituale è un atto che dona sacralità alla nostra vita, ci accompagna da uno stato all’altro e aiuta il nostro intero essere a traghettare dal passato al presente, invece di lasciarci inconsapevolmente spezzati tra ciò che eravamo e non siamo più, e ciò che stiamo diventando. E’ un atto di ordine interiore. Il rituale è saper onorare ciò che stiamo lasciando andare e dargli una nuova collocazione nella nostra psiche e nella nostra vita, impedendo alle tossine psicologiche di rimanere all’interno e a parti di noi vecchie e nuove di entrare in conflitto. L’essere umano moderno, allontanatosi da ciò che considerava superstizioso e temibile, ha allontanato anche alcune parti di se che non agite lo rendono inquieto, insoddisfatto, aggressivo e soprattutto lo allontanano dal senso della vita e dal contatto profondo con parte della sua natura. Abbiamo bisogno di ricostruire con un nuovo senso e nuove coordinate, ciò che abbiamo perso dentro di noi, per essere migliori, ritrovarci e ricostruire il Senso Sacro della vita. Il rituale è in realtà un mezzo che ci aiuta ad entrare in contatto con qualcosa che va oltre l’individualità, con qualcosa di più grande che fa parte di altre stati del Sé. Durante il rituale ci confrontiamo con delle forze che ci trascendono e ci portano al di la della nostra sfera personale e ci immergono nel mistero e nella vastità della vita.
Un rito di passaggio è una Cerimonia per un trasloco, un cambiamento professionale o anche il conseguimento di un riconoscimento professionale…una nascita, un aborto, non aver avuto figli nella vita, il menarca, l’ingresso nella menopausa, un divorzio, un nuovo amore, il passaggio all’età adulta, la vendita della casa, l’acquisto di una nuova casa, nuove parti di noi che si risvegliano facendoci assumere ruoli diversi, la celebrazione di una ricorrenza, un compleanno, la morte e tanto altro….
Il rito è “simbolo in azione”, è metafora che si attiva, utilizza cioè un linguaggio simbolico per “far agire” parti inconsce di sé, all’interno di un contenitore protetto, con un ritmo e regole stabilite. Ha la funzione di guida e orientamento di fronte alle forze invisibili della natura e della vita, al senso di incertezza e precarietà, al sensazione di impotenza, di divisione, di vuoto che viviamo nella nostra esistenza e che ci spaventano oggi più che mai. Grazie al rituale possiamo contenere queste forze che ci turbano, dare loro forma e permettere loro di agire in un luogo protetto e consapevole, incanalandone e lasciando defluire la loro forza inconscia. Il rituale evoca il mondo misterioso e sconosciuto degli archetipi, componenti della nostra psiche che contengono forze primordiali potenziali . Gli archetipi abitano dove tutto è possibile e potente e il rituali li porta in azione, rivelandoli nella psiche.
Il pre-requisito e l’essenza del rituale è il pieno coinvolgimento personale, che viene solo agevolato dalla forma e dalla gestualità. Andando oltre lo svolgimento stereotipato ed entrando in relazione con ciò che stiamo facendo, possiamo attivare il potere di trasformazione del nostro modo di essere nel profondo e nella nostra coscienza. Ciò che è fondamentale è quindi la nostra partecipazione emotiva profonda, la capacità di contatto con se stessi e la nostra intenzione.
Inoltre il rito ha anche una funzione sociale quando viene svolto nella collettività, perché unisce i suoi membri, favorendo il senso di solidarietà e partecipazione, tra l’individuo e il gruppo. La dimensione collettiva ne aumenta l’intensità: avete mai provato a vedere una partita di calcio da soli in casa davanti alla Tv o allo stadio con migliaia di persone. Il gruppo amplifica l’energia e quindi attiva sensazioni più forti da parte dei partecipanti agevolando l’esperienza.
Come sarebbe prendere consapevolezza di quello che accade per vivere più pienamente la nostra vita? Come sarebbe se le Cerimonie rituali riprendessero lo spazio nella nostra vita, in una nuova forma più consapevole?
Le parole possono limitatamente esprimere la potenza e il fascino che il rituale esercita. Se senti che nella tua vita manca qualcosa e sei bloccato/a tra passato e presente o semplicemente vuoi onorare ciò che è stato o ciò che è ora, dare nuovo significato ed importanza, oppure vuoi sperimentare una maggiore connessione spirituale, contattami. Creeremo insieme la Cerimonia rituale giusta per te!