Ci sono libri che non lasciano particolari tracce e ci sono libri che lasciano solchi profondi.
Donne che corrono coi lupi è sicuramente della seconda categoria.
Lo definiscono “libro iniziatico per le Donne” e se vi avventurerete nella sua lettura, o già lo avete fatto, capirete bene il perché. Magari non subito, vi sembrerà che nella vostra vita non sia cambiato nulla: ma nel profondo si sono aperte alcune serrature e alcune porte sono pronte per essere aperte e prima o poi si apriranno davvero, per svelare contenuti fino a quel momento nascosti.
Nel mio caso è successo proprio così: ho letto il libro per la prima volta nel 2014 e, pur non avendolo finito (mi mancavano gli ultimi due capitoli), lo avevo riempito di sottolineature. Non ricordo come mai non lo conclusi, ma i capitoli che lessi mi colpirono molto. E lì per lì non cambiò nulla di tangibile nella mia vita.
Quando però, qualche anno dopo, mi sono fermata un attimo e mi sono guardata indietro, ho visto tutti i cambiamenti che c’erano stati e, non dico che erano dovuti alla lettura del libro, non è certo una bacchetta magica, ma sicuramente aveva dato il via alla presa di coscienza di alcuni aspetti della mia vita.
L’autrice, analista junghiana, usa le storie come mezzo di guarigione: nel libro propone sia alcune delle favole che anche noi abbiamo sentito da bambini, sia storie più lontane, e le analizza facendocene scorgere significati assolutamente nuovi. Spesso i personaggi presenti nelle storie sono aspetti della nostra stessa psiche in lotta, o in collaborazione, tra loro. L’ascoltare la storia con la sua spiegazione parla al nostro lato più profondo più che alla nostra coscienza più superficiale.
In ogni capitolo è affrontato un particolare aspetto della personalità femminile, viene descritta la problematica, proposta una chiave di lettura e una soluzione. Potremmo non riconoscerci in alcuni capitoli, ma sicuramente spesso sapremo che quelle parole sono rivolte proprio a noi. E rileggendolo in diversi momenti della nostra vita potremo renderci magari conto del fatto che quella problematica la abbiamo poi effettivamente affrontata e risolta, oppure che su qualche aspetto c’è ancora da lavorare.
Il consiglio principale è quello di riattivare dentro di noi l’archetipo della Donna Selvaggia, che in tutte, nessuna esclusa, è presente: può essere addormentata, ferita, nascosta, ma c’è e può essere riattivata. E il suo risveglio sarà l’inizio della nostra guarigione.
Ti consiglio dunque questo libro se hai voglia di conoscerti meglio e di riattivare quelle parti di te che potresti aver anche involontariamente sopito.
sara dice
Concordo, è un libro che accompagna nei percorsi di guarigione interiore e risveglia l’antico potere insito nella Donna che ho utilizzato spesso anche nel mio lavoro di terapeuta. Soprattutto in questi tempi dove il main-stream attua tentativi di appiattimento e di svilimento, se non di vera e propria negazione, questo libro ci riconnette alle radici del femminile.