Oggi rispondo ad una domanda che spesso mi viene posta e che so può interessare tutti gli amanti del SoulCollage®.
La domanda è: “ Le carte nel tempo possono essere modificate?”
La risposta è si, ma non sei tu che decidi come e quando!
Le carte infatti sono parti di noi, ergo: anche le carte cambiano così come cambiamo noi. Ma non mi era mai accaduto di voler modificare una delle mie carte. Nonostante fosse piuttosto naturale inserire degli elementi, anche dopo qualche tempo averle create, toglierli era una sorta di tabù per me.
Sebbene sapessi, a livello “didattico”, che il processo di modifica di una carta era assolutamente possibile, sentivo che modificarle era un pò come volerle cambiare, perchè non andavano bene. Mi sembrava una forzatura modificarle, avevo paura di manipolarle, soprattutto quelle che sentivo scomode. Se avessi voluto solo addolcirle o togliere gli elementi disturbanti? Così non lo ho mai fatto.
Non immaginavo che il processo sarebbe stato così inatteso, intenso e liberatorio.
Un giorno, mentre stavo facendo una consultazione del mazzo, è uscita lei: “La guida nell’ignoto”. Una carta del Consiglio che avevo intenzionalmente creato per onorare uno spirito alleato.
Con mia grande sorpresa invece di rispondere alla domanda che avevo fatto, iniziò a dire altro:“ E’ ora di lasciare la zavorra, toglimela!”. Ero basita. Per me quell’enorme gioiello rappresentava una borsa piena di doni, eppure lei voleva liberarsene. Così ho approfondito scoprendo che la sua risposta era ben diversa: ” Non è un gioiello, è un peso. Lascia che non ci sia e torna a volare. Fallo come un atto di guarigione”.
Le sue parole al principio mi disorientarono, ma in effetti guardandola con maggiore attenzione sentivo che il gioiello che aveva nella mano non era una borsa preziosa, bensì un ingombro. Eppure ero dubbiosa. Così decisi di lasciarla sulla mia scrivania, alla vista, senza fare nulla, per qualche giorno. Ero incerta sul da farsi e avevo paura che togliere una parte della carta non fosse la cosa giusta, e se si fosse rovinata?
I giorni passarono, lei era sempre lì a guardarmi e io guardavo lei. Finché una mattina, con la Luna calante e nel secondo giorno di mestruazioni, decisi che era il momento giusto per esplorare questa richiesta inusuale. La mia intuizione mi diceva che era un’opportunità per me e di non cedere immediatamente alla modifica, bensì esplorare le sue motivazioni per comprendere meglio cosa stesse accadendo dentro di me.
Questa carta era nata 4 anni fa ed era uscita molto poco nelle mie consultazioni. Quella mattina vederla venir fuori dal mazzo era stata una grande sorpresa.
Decisa ad ascoltarla ed onorare il processo di guarigione che mi richiedeva, creai uno spazio sacro, accesi una candela e iniziai a dialogare con lei. Le domande era semplici e mirate, e lasciai che la carta mi indicasse su come procedere e perchè:
- cosa rappresenta la parte che vuoi che io tolga?
- prima c’era questo, ora cosa è cambiato?
- cos’è esattamente questo elemento? Aiutami a nominarlo con chiarezza.
Volevo capire, non solo fare. Dare voce a ciò che accade dentro di noi in questo processo è molto importante.
Tolsi l’elemento che mi aveva indicato, con delicatezza e un pò di incertezza. Poi mi fermai ad ascoltare il corpo e le sue reazioni. Sentii immediatamente un gran senso di leggerezza e il respiro farsi più espanso. Qualcosa stava cambiando nel mio corpo.
Pensavo che la modifica fosse sufficiente, ma lei voleva continuare. Non le bastava. Mi chiese di togliere un altro elemento e io con maggiore sicurezza feci esattamente lo stesso processo: prima il dialogo e poi l’azione.
Le immagini vennero via inaspettatamente con con facilità, lasciando solo un leggero alone, nonostante la colla fosse ormai secca da anni.
Quando arrivai all’ultimo pezzetto da togliere, mi sentivo molto commossa e mi sono scesero le lacrime. Erano lacrime di liberazione. Stavo liberando lei dalle costrizioni e stavo liberando me. Una nuova consapevolezza era arrivata insieme alle lacrime: “Sono io che mi costringo, da sola”.
Neanche il tempo di elaborare quella la sensazione, che subito la carta mi avanzò una nuova richiesta: “Ora non ti servo più dove mi avevi posizionato, mettimi in un luogo migliore”. Chi stava parlando era il Neter, la cornacchia, il cuore della carta. Voleva assumere una nuova posizione, così staccai anche lei certa che si sarebbe rotta, ma con mia grande sorpresa mi accorsi che era rimasta integra.
Le lacrime erano più forti e insieme a loro arrivò una nuova consapevolezza: “Grazie per quella che sono, mi amo così come sono”.
Ho sentito il cuore aprirsi di gioia. Stavo provando un profondo amore per me stessa.
Era un vero rituale di guarigione.
Tornai a parlare con la carta per sapere come si sentiva e cosa era successo in lei. Le sue risposte furono molto significative.
Un processo inaspettato di trasformazione e di guarigione si era compiuto al momento giusto.
Il SoulCollage® è questo: delicato e potente. Ti accompagna senza forzare, ti fa entrare in contatto con te delicatamente, ti invita all’ascolto e alla consapevolezza, che ti arricchisce sempre.
Oggi guardo la nuova carta e mi riempie di gioia. Mi sento più libera, forte e salda. So che quell’aspetto di me ora cammina fiducioso nel mondo ed io con lei.
Ricorda sempre che le carte sono parti di te e quello che fai alle carte lo stai facendo a te, per cui questo processo va fatto con delicatezza, amore e sacralità.
Il mazzo è vivo, il mazzo sei tu, è la tua Anima. Dialogare con la mia Anima autenticamente è il dono più prezioso che mi ha offerto il SoulCollage®. Profonda gratitudine per questo metodo.
Se vuoi esplorarlo con me, impararlo o semplicemente praticarlo, contattami!
Amore e Vita
Laura
Lascia un commento