Sono figlia della Terra, sia in senso spirituale che in senso più materiale, direi genetico e genealogico. I miei nonni erano contadini, tutti e quattro. Vivevano nella campagna italiana e conoscevano l’arte del prendersi cura della natura, del procurarsi da lei nutrimento e guarigione. I miei nonni avevano conoscenze antiche che con mio rammarico sono andate quasi del tutto perdute perché, come molti, fino a poco tempo fa io stessa preferivo le scoperte del futuro alla saggezza del passato.
Loro si che amavano la natura e le sue meravigliose manifestazioni e vivevano connessi profondamente a lei. Ricorderò sempre mio nonno, morto da poco, che non riusciva a tagliare nessuna pianta nata spontanea, a mala pena toglieva le erbacce. La curava nutrendola con amore e quando le metteva qualche supporto per farla crescere meglio, sembrava più l’accarezzasse, come fa un padre buono che supporta un giovane figlio.
Quando sono emigrati a Roma dopo la guerra hanno continuato a lavorare a contatto con lei, Madre Terra, come giardinieri nelle case di professionisti romani. Contadini prima, giardinieri poi. Per la mia generazione contadino voleva dire povero e la povertà che i miei nonni hanno vissuto è stata vera e dura. Non avevano che la terra da coltivare e non era neanche la loro. Coltivavano terre di altri a cui davano molto del loro ricavato e allo stesso tempo dalla Terra ricevevano tutto quello che a loro poteva servire per sopravvivere.
Grazie a loro io oggi vivo in città e allo stesso tempo in campagna. Per accontentare i nonni e attenuare il loro “sradicamento”, pochi anni dopo il matrimonio i miei genitori hanno deciso di comprare un pezzetto di terra, dove ora vivo, che i miei nonni hanno coltivato e nutrito con il loro lavoro e il loro amore per molti anni.
Lo sradicamento che la mia famiglia ha vissuto, come molte in quegli anni del dopoguerra, è una ferita che sento ancora viva e forte. Alla ricerca di una vita migliore per loro stessi e per i loro figli, avevano un’unica soluzione…..emigrare in una grande città verso nuove opportunità, eppure non hanno perso la connessione con lei, la Terra.
Grazie ai miei nonni questo forte legame con la Terra è parte di me. La vedo fiorire nel mio giardino e dare frutti nel mio orto e soffro quando noi esseri umani, con la nostra presunzione di sfruttamento e di potere sulla natura, la deturpiamo e la lasciamo come un corpo senza vita.
Possiamo pensare a noi come esseri superiori, possiamo avere uno stile di vita che promuove altri valori, possiamo aver dimenticato che il nutrimento viene dalla Terra, perché nei supermercati tutto è sempre disponibile come fosse nato lì, eppure Ella con Amore continua a donarci sostentamento ed insegnamenti.
Perché vi scrivo tutto questo? Perché voglio mantenere viva e onorare la memoria di uomini e donne (i miei nonni e tutti coloro che come loro hanno meravigliosamente svolto il compito di prendersi cura della Terra e che continuano a farlo) e perché voglio ringraziarli dal profondo del Cuore. Perché vorrei che fossero un esempio di vita per me e per altri, e perché quando mia nonna mi diceva “ sicuramente eravamo più poveri allora….ma felici” io le credo, perché è la stessa felicità che sento quando vedo un fiore sbocciare o una piantina di pomodoro crescere, quando vedo un pipistrello notturno volare o una coccinella prendere il sole sulle foglie di insalata. Quando guardo la Bellezza della Natura, immagino i miei nonni mentre danzano e mangiano insieme sotto al grande gelso, per festeggiare il raccolto e sento la gioia che mi scorre dentro.
Questo è un Inno alla Madre Terra, alla quale come sua Figlia sono profondamente grata e che voglio onorare. Tutti noi siamo creature collegate a lei e spero che pian piano sempre più persone possano ricordarlo.
Con amore
Laura
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